“Scontro noioso e grigio tra due squadre evidentemente un po' bloccate dalla paura. I Green Boyz sono reduci da due sconfitte consecutive contro i velocissimi skaven, mentre i Dragonflies sembrano condannati a un campionato da calvario, schiavi come sono dell'inspiegabile morbo che toglie loro lucidità.

Della partita che dovremmo raccontare non rimane molto. I Lavinians partono in superiorità numerica grazie ai problemi fisici del misterioso orco noto come "Bozo", ma nessuno se ne accorge. Senza acuti il match si trascina verso il più giusto dei 2-0. In realtà il passivo per gli umani sarebbe potuto essere anche più pesante, ma forse contagiati dall'atmosfera da gita campestre gli orchi non se la sono sentita di infierire su un gruppo ormai allo sbando. Il clima amichevole ha permesso a tutti di tornarsene a casa sulle proprie gambe, e questo è l'unico aspetto positivo della serata per i lavinesi. Il match si è deciso a centrocampo, dove la solidità degli orchi e i brillanti schemi di Coach Garaygos hanno lasciato solo le briciole ai Dragonflies.

Notizie dagli spogliatoi: pare che ultimamente l'età media dei giocatori di GreenBay (piuttosto alta) unita ai metodi di allenamento dei Boyz (tradizionalmente brutali) stia lasciando pesanti contraccolpi sulla salute di alcuni dei giocatori più rappresentativi, che non riescono a reggere il ritmo imposto dal Blood Bowl. Vi terremo informati.

Analizziamo ora in dettaglio le prestazioni dei singoli:
"Pebble" Buttafinga (6): ha fatto un piccolo passo avanti per conquistare la fiducia dei compagni, resistendo da solo contro il blitzer Krajaz e indovinando un altro buon passaggio. Coraggio.
Kragg One-Fang (7): ha firmato i due TDs decisivi per il risultato.
Urgok Thickskull (7,5): un muro di solidità ed impegno. Il migliore in campo.
Da Rock (6,5): finalmente ha capito che deve scagliarsi sugli avversari e non sui compagni.
Dragonflies Throwers (5,5): troppo leggeri, mai in partita, come al solito precisi ma non decisivi. Unica attenuante, la squadra (4 d'incoraggiamento) non li protegge e li costringe a fare legna nel mucchio.
Runaway (s.v.): semplicemente un fantasma.
Take Away (6): maldestro, confuso, sbaglia tanto. Ma ha il pregio di provarci sempre. Corre su e giù aspettando di smarcarsi per il passaggio che non arriva mai.

"Mi rimetto ai tifosi e alla dirigenza. Se sono io il problema sono pronto a farmi da parte. Lasciatemi però aggiungere che credo nelle potenzialità di questa squadra, che può fare bene se si scrolla di dosso la paura."
Coach Jan Mattys, al nostro inviato.”