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Per 5 partite non ha fatto niente, guadagnandosi il soprannome di "Inutile". Ma quando coach, compagni e tifosi non facevano che deriderlo, schernirlo e deriderlo a più non posso, al punto da non voler uscire di casa a meno che non fosse strettamente necessario, una persona ha continuato a credere in lui. Un avversario. Un "nemico". O forse più semplicemente uno che ha l'occhio più acuto degli altri. Coach Jan Mattys da Lavino.
"Abbiate fiducia, il ragazzo farà grandi cose", diceva.
Nessuno gli credette sino al giorno in cui gli Uomini Settentrionali affrontarono i Lavino Scholars. Per tutta la partita Eoder ha dimostrato un insolito impegno a far bene (forse per ringraziare il coach avversario delle belle parole espresse sui maggiori quotidiani sportivi), non riuscendo comunque ad ottenere alcun successo significativo. Verso la metà del secondo tempo riesce ad impossessarsi della palla, e a difenderla con successo dai reiterati tentativi elfici di sottrargliela.
Le lancette stanno velocemente completando l'ultimo giro prima della fine della partita. Eoder è sulla metà campo, palla in mano. In lontananza il gigante Beneoracer sta sbavando come una lumaca. "Corri Beneo, Corri!" grida Eoder. Beneoracer pare riaversi dal suo stato catatonico e comincia a correre e correre. Corre tanto e corre bene, sino ad arrivare sulla linea di meta avversaria. "Prendila Beneo, Prendila!" grida Eoder. Beneoracer si ferma. Si volta. Quasi con naturalezza si volta e raccoglie il pallone che il suo piccolo amico gli ha lanciato. Meta. Fischio finale. Festeggiamenti.
Questa volta anche per Eoder.