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Detto anche Suino Nero dei Nebrodi o Nero Siciliano. Razza autoctona siciliana di origini antichissime. Oggi è presente un limitato numero di esemplari (circa mille scrofe pure e altre derivate) che continua ad essere allevato allo stato brado nelle Madonie e nei Nebrodi (Sicilia). Razza precoce e longeva, è caratterizzata da una interessante fertilità e vivinatalità (elevato numero di suinetti portati allo svezzamento). Resistente alle malattie, capace di valorizzare alimenti anche poveri e molto resistente alle avversità climatiche. Le sue carni sono utilizzate sia allo stato fresco che insaccate, ottenendo prodotti di alta qualità.
L'Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia (ISZS) sta conducendo attività di ricerca sul Suino Nero dei Nebrodi, allo scopo di salvaguardare la razza, diffonderne l'allevamento estensivo ecocompatibile, promuovere i prodotti tipici a base di carne suina di alta qualità e tipicizzare il salame prodotto con carni di suino Nero dei Nebrodi.
Il registro dei tipi genetici autoctoni in Italia è composto da divisioni distinte per le razze Cinta senese, Mora Romagnola, Nero siciliano, Casertana, Calabrese.
Caratteristiche morfologiche
Suino di colore nero uniforme, ma non mancano tra i soggetti puri animali fasciati con una cintatura simile a quella della Cinta Senese attuale. Taglia medio-piccola (scrofe a fine carriera di 130 kg e verri meno di 150 kg). Il muso è allungato e gli arti lunghi, caratteristiche che lo rendono un buon pascolatore e camminatore. Gli zoccoli duri gli permettono di muoversi agilmente su qualsiasi terreno. L'aspetto vagamente selvatico è caratterizzato da una criniera che viene sollevata in caso di agitazione.