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Maiali Sacrificali
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Brado Montefeltro
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Il Brado delle Terre del Montefeltro appartiene alla famiglia della Cinta, nota razza storica di lontana memoria: un animale rustico che fornisce carni particolarmente saporite e ricche.
Il Brado viene allevato all'interno di ampi terreni nei quali ha la possibilità di pascolare e vivere in branco liberamente.
Oltre alla giornaliera somministrazione di mangimi biologici di provenienza locale, i suini integrano la propria alimentazione con quanto ricavano dal terreno o dalle aree boschive circostanti la zona d'allevamento. Ciò è garanzia di un prodotto finale sicuro per la salute del consumatore, mentre il naturale pascolamento dell'animale conferisce alle carni pregiate sensazioni olfattive, un gusto deciso e una gradevole tenerezza.
Cinta Senese
#2
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Strip Ball
Si tratta di una vera razza con una lunga storia alle spalle. La zona di origine della Cinta Senese è il comprensorio senese e i comuni di Monteriggioni, Sovicille e Poggibonsi, dove, fino a pochi decenni fa, erano allevate non meno di 20.000 scrofe e altrettante erano presenti in altre province e regioni vicine. Presente a Siena già dal 1300, come documentano affreschi che mostrano animali con vistosa fascia bianca simili alla Cinta attuale. Razza rustica, ottima pascolatrice, con spiccata attitudine materna e notevole capacità di allattamento. I maschi possono raggiungere ad un anno pesi superiori ai 150 kg e le femmine 140 kg. Notevole il deposito di grasso in generale e lardo dorsale in particolare (molto apprezzato per i produttori di lardo di Colonnata). Risulta indenne dai difetti quali il PSS, il PSE e la carne acida. Particolarmente adatta al pascolo e frugale.
Per la salvaguardia e valorizzazione della razza Cinta Senese è stato costituito il Consorzio della Compagnia della Cinta Senese.
 
Nero Di Parma
#3
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Break Tackle
A partire dal 2003, è stato coinvolto nell’azione di recupero della razza il Dipartimento di Produzioni Animali, Biotecnologie Veterinarie, Qualità e Sicurezza degli Alimenti, nelle persone del Prof. Alberto Sabbioni e dei Dott. Valentino Beretti ed Alessio Zanon, che hanno iniziato a svolgere, in stretto contatto con l’APA di Parma, nelle persone dei Dott. Raffaele Manini e Claudio Cervi, un capillare lavoro sul territorio volto alla gestione genetica della razza. Il lavoro comune che è stato intrapreso ha previsto dapprima la stesura di uno standard di razza, desunto dalla notevole bibliografia storica reperibile, e, successivamente, la individuazione e la marcatura di tutti i soggetti fino al momento prodotti a seguito della prima azione svolta dall’APA a livello di territorio e che aveva portato, come detto in precedenza, alla produzione di soggetti a mantello con pigmentazione nera uniforme.
Un primo nucleo di riproduttori in possesso delle caratteristiche morfologiche della razza, ha ottenuto in prima istanza una marca auricolare di colore blu applicata all’orecchio destro, recante una sigla composta da due lettere e tre numeri. Dagli accoppiamenti fra questi soggetti sono nati suini, cui è stata applicata, immediatamente dopo la nascita, una marca auricolare di colore rosso, avente le stesse caratteristiche della precedente. Successivamente, nel momento in cui è risultato possibile verificare la correttezza della morfologia di tali animali dopo la fase di accrescimento, agli stessi è stata applicata anche una marca blu. In tal modo è stato possibile avere la certezza degli ascendenti ed è stato possibile stilare un primo pre-registro anagrafico contenente le genealogie corrette degli animali.
Come detto in precedenza, le azioni ufficiali per il recupero della razza risalgono alla prima metà degli anni ’90 e sono state rappresentate dal reperimento, nelle zone meno interessate dalla suinicoltura intensiva del territorio provinciale, di suini variamente pezzati, ai quali, tuttavia, la memoria degli abitanti del luogo, non attribuiva l’origine all’introduzione di animali da altre regioni, ma allo scambio di riproduttori nell’ambito del comprensorio. Tale punto è fondamentale nella ricostruzione della storia demografica della razza nella seconda metà del secolo scorso, poiché è plausibile ritenere che, date le caratteristiche di isolamento della zona in questione, e l’assenza di una tradizione di scambi di riproduttori con altre zone della regione o di regioni limitrofe, si sia mantenuto nella popolazione una frazione importante del pool genico della razza, pur diluito dagli incroci con razze bianche.
La richiesta di istituzione di un Registro Anagrafico della razza Nera Parmigiana da parte dell’ANAS ha portato come risultato iniziale il riconoscimento del lavoro svolto e l’approvazione di un registro riproduttori ibridi denominato “Nero di Parma”, al quale possono accedere solo animali provenienti dal suddetto pre-registro anagrafico. Tale importante riconoscimento, avvenuto nel dicembre 2005, è stato seguito, nel gennaio 2006 dalla approvazione da parte del competente Ministero.
Dal punto di vista numerico la popolazione attuale, considerata “fondatrice” del registro riproduttori ibridi è costituita da 312 suini, di cui 47 maschi (17 verri con prole e 30 giovani o adulti senza prole) e 265 femmine (54 con prole e 211 senza), più 213 maschi castrati, nati fra il 1998 ed il 2005. I maschi viventi sono 34 e le femmine 204, per un totale di 238 soggetti. Gli allevamenti ufficialmente coinvolti nell’ambito dell’attività del Registro riproduttori ibridi “Nero di Parma” sono 16 (di cui 1 in pianura, 6 in collina e 9 in montagna); ad essi appartengono 450 suini (in media 28); in realtà la diffusione sul territorio degli allevamenti coinvolti è maggiore: ne sono stati individuati 25 che allevano 525 suini, in numero oscillante fra 1 e 128 (in media 21). Si tratta di realtà di limitata importanza, nella quasi totalità a conduzione familiare od al massimo inserite in attività di tipo agrituristico o della ristorazione. Gli allevamenti sono nella maggior parte di tipo semibrado; solo due strutture attualmente presentano le caratteristiche di allevamenti intensivi.
Attualmente la popolazione è costantemente monitorata con riferimento alla variabilità genetica e, per quanto possibile, viene messo in atto uno schema selettivo finalizzato alla sua conservazione, orientando la scelta dei verri e delle scrofe sulla base della loro parentela.

Caratteristiche morfologiche
Tipo:
armonico, scheletro leggero ma robusto con giusto equilibrio tra conformazione della coscia e della spalla, mole medio-grande.
Mantello e pigmentazione:
cute di colore ardesia scuro, sono ammesse aree più chiare su gola, petto, superficie interna degli arti posteriori, ventre e perineo, comunque di estensione la più limitata possibile. Il mantello è uniforme e formato da setole rade di colore grigio scuro tendente al nero.
Testa:
ben proporzionata con profilo fronto-nasale rettilineo o leggermente concavo, in ogni caso non marcatamente brachicefalo; ciglia e sopracciglia nere, rime palpebrali color ardesia. Orecchie dirette in avanti e in basso relativamente lunghe e leggere, il padiglione auricolare nella sua faccia esterna è solo leggermente ricoperto dalle setole. In alcuni soggetti sono presenti due appendici cutanee di forma cilindrica in corrispondenza del margine posteriore della regione delle guance, sotto la regione parotidea, che si denominano “tettole”.
Collo:
di media lunghezza e muscolosità con passaggio armonico al dorso, al petto e alle spalle.
Tronco:
lungo, linea dorso-lombare leggermente convessa; spalle muscolose petto ampio e profondo; fianchi lunghi non discesi; groppa piena, quadrata leggermente inclinata; coda attaccata alta con fiocco ben sviluppato di colore nero ardesia, ventre ben sostenuto; coscia larga, discesa, con profilo posteriore decisamente convesso, muscoloso e non globoso.
Arti:
di media lunghezza, in perfetto appiombo, articolazioni nette, robuste, pastorali corti con piedi solidi e ben serrati, con unghielli pigmentati di colore invariabilmente nero.
Caratteri sessuali:
nel MASCHIO: testicoli globosi uniformi e ben sporgenti dal perineo, capezzoli non inferiori a 10;
nella FEMMINA: mammelle in numero non inferiore a 10, regolarmente distanziate, con capezzoli normali ben pronunciati e pervii.

Moro Romagnolo
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La Mora Romagnola era molto allevata nella provincia di Forlì e Ravenna ma anche in tutta la Romagna. Si distinguevano diversi tipi a seconda delle aree di allevamento e diverse gradazioni di colore. Il nome “Mora” è stato codificato nel 1942 ed è dovuto al suo colore, marrone scuro tendente al nero.
Una volta esistevano diverse popolazioni di Mora: la diffusissima “Forlivese” ( manto nerastro con tinte più chiare nella regione addominale ), la “Faentina” ( mantello rosso chiaro e meno pregiata della prima ), e la “Riminese” ( mantello rossastro con una stella bianca in fronte e qualche volta con una cinghiatura chiara ). Fino a metà degli anni ’50 tutte queste popolazioni erano incrociate con ceppi locali di Large White ( il “San Lazzaro” e la “Bastianella” ); l’ibrido era noto come “Fumati”.
Questi suini, in possesso di discrete masse muscolari, a 18 mesi arrivavano a pesare anche 300 kg. Oggi la razza è ridotta a pochi esemplari concentrati in alcuni allevamenti, con elevati livelli di consanguineità.
Nel 1918 la popolazione di suini di razza Mora Romagnola in Italia ammontava a 335.000 capi.
Nel 1949 la consistenza era già calata a 22.000 soggetti allevati soprattutto nelle province di Forlì e Ravenna, ma anche nel resto della Romagna. Nei primi anni Novanta erano rimasti soltanto 18 esemplari concentrati in un solo allevamento con elevati livelli di consanguineità. Successivamente il WWF Italia in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino hanno deciso di attuare un piano di recupero della razza Mora Romagnola e in seguito l’A.N.A.S. ha istituito il registro anagrafico delle razze autoctone italiane per tentare di tutelarle. Oggi esistono 46 allevamenti iscritti all’albo degli allevamenti di razza Mora Romagnola dell’A.N.A.S. si trovano soprattutto nelle province di Ravenna (Faenza, Brisighella, Bagnacavallo), Forlì, Bologna, Modena, ma anche nel resto dell’Emilia Romagna (Reggio Emilia, Parma). Vi sono allevamenti anche in altre regioni d’Italia (Torino, Arezzo, Benevento…).
Gli animali iscritti al registro anagrafico sono circa 450 ( 300 femmine e 150 maschi ), quindi è probabile che gli animali realmente allevati siano di più.

Caratteristiche morfologiche - Standard della Razza Mora Romagnola
Lo Standard di Razza (secondo quanto stabilito dall’A.N.A.S. nel QUADRO C: registro dei tipi genetici autoctoni)
TIPO: robusto, rustico, taglia media con scheletro sottile ma solido.
MANTELLO E PIGMENTAZIONE: cute pigmentata (nera o grigio scura) sul dorso e nelle aree esterne degli arti; rosea nell’addome e nelle facce interne dell’ avambraccio e delle cosce. Mantello nero focato con setole lunghe e robuste a punta divisa e rossiccia. Le setole sono particolarmente robuste in corrispondenza della “linea sparta” che si trova sul dorso (questa è una caratteristica peculiare di razza ). Risultano invece più sottili corte, quasi assenti in alcune zone, come quella addominale e in prossimità dei genitali. Il colore delle setole è rosso ciliegia nei suinetti e diventa nero a partire dalla fine dallo svezzamento. Gli animali adulti presentano l'apice delle setole nuovamente rosso.
TESTA: di medio sviluppo, profilo fronto-nasale concavo, muso lungo e sottile; orecchie di media grandezza dirette in avanti; occhi con caratteristica forma a mandorla con sclera pigmentata in nero.
COLLO: leggermente allungato e stretto lateralmente.
TRONCO: moderatamente lungo e stretto; linea dorso lombare convessa (vengono anche detti “gobbi”); spalle piuttosto leggere, cosce lunghe e poco convesse; coda sottile e lunga.
ARTI: tendenzialmente lunghi, pastorali lunghi e garretti talvolta dritti; unghioni aperti e scuri.
CARATTERI SESSUALI:
MASCHI: testicoli ben pronunciati, mammelle in numero non inferiore a 10
FEMMINE: mammelle in numero non inferiore a 10, capezzoli normali, ben pronunciati e pervi.
ALTEZZA: 80-90 cm (le scrofe sono più alte dei verri).
PESO: 250-300 kg alla maturità (18-20 mesi).


 
Nero Di Madonie
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Detto anche Suino Nero dei Nebrodi o Nero Siciliano. Razza autoctona siciliana di origini antichissime. Oggi è presente un limitato numero di esemplari (circa mille scrofe pure e altre derivate) che continua ad essere allevato allo stato brado nelle Madonie e nei Nebrodi (Sicilia). Razza precoce e longeva, è caratterizzata da una interessante fertilità e vivinatalità (elevato numero di suinetti portati allo svezzamento). Resistente alle malattie, capace di valorizzare alimenti anche poveri e molto resistente alle avversità climatiche. Le sue carni sono utilizzate sia allo stato fresco che insaccate, ottenendo prodotti di alta qualità.
L'Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia (ISZS) sta conducendo attività di ricerca sul Suino Nero dei Nebrodi, allo scopo di salvaguardare la razza, diffonderne l'allevamento estensivo ecocompatibile, promuovere i prodotti tipici a base di carne suina di alta qualità e tipicizzare il salame prodotto con carni di suino Nero dei Nebrodi.
Il registro dei tipi genetici autoctoni in Italia è composto da divisioni distinte per le razze Cinta senese, Mora Romagnola, Nero siciliano, Casertana, Calabrese.

Caratteristiche morfologiche
Suino di colore nero uniforme, ma non mancano tra i soggetti puri animali fasciati con una cintatura simile a quella della Cinta Senese attuale. Taglia medio-piccola (scrofe a fine carriera di 130 kg e verri meno di 150 kg). Il muso è allungato e gli arti lunghi, caratteristiche che lo rendono un buon pascolatore e camminatore. Gli zoccoli duri gli permettono di muoversi agilmente su qualsiasi terreno. L'aspetto vagamente selvatico è caratterizzato da una criniera che viene sollevata in caso di agitazione.
Nana Vietnamita
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Sure Hands
Accurate
I maialini Nani Vietnamiti (o maiali vietnamiti del potbelly) sono stati selezionati negli anni '60 partendo da maiali del Vietnam. Sono stati introdotti dapprima in Svezia e in Canada e successivamente negli Stati Uniti nei giardini zoologici. L'interesse verso questi maialini come animali da compagnia è nato a metà degli anni '80 in America. All'inizio il loro prezzo era molto elevato (a causa dell'esiguità del numero di animali allevati): oggi è possibile acquistarli anche in Italia a prezzi relativamente accessibili (fino a 150 €). E' alquanto socievole e gregario, una caratteristica sviluppata nel Paese d'origine dove ha imparato nella sua evoluzione, selezione operata dall'uomo, a convivere con l'essere umano nella medesima abitazione. Il maialino nano del Vietnam è intelligente, curioso, testardo e molto socievole. E' sempre disposto ad imparare nuove cose. Se coccolato si dimostra amichevole, docile e fedele. Quando non vive con altri animali stabilisce un forte legame con le persone. Non ha problemi a socializzare con altri animali.

Caratteristiche morfologiche
Il peso medio varia dai 30 ai 70 kg (possono raggiungere i 90 kg).
La lunghezza media è di circa 90 cm e l'altezza circa 38 cm. ha un corpo abbastanza corto e compatto, le orecchie sono aguzze, dritte e la coda anch'essa dritta. Il colore del mantello è nero, bianco, bianco-nero o, raramente, colorato.
Lo sviluppo completo dura circa 5 anni. I maialini nani vivono in media 10-15 anni.

 
Retintas Extremeno
#7
Ogre
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Big Guy
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Mighty Blow
Thick Skull
Throw Team Mate
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Fa parte del gruppo di razze "Cerdo Iberico" o Suino Iberico.
E’ la razza iberica Spagnola a maggiore diffusione con le varietà: R.E.Valdesequera, R.E.Villalòn, R.E Silvelas e R.E.Olivenza.
In passato alcune di queste varietà risentirono di incroci con la razza Tamworth Inglese.

Piggy
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Chester White
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Razza suina di origine americana (Pennsylvania). Sembra derivi da incrocio tra razze inglesi e popolazioni locali.
Caratterizzata da notevole precocità e buona prolificità. E' stata importata in passato in Italia per incrociarla alla Spot, dando buoni risultati.

Caratteristiche morfologiche
Grande mole. Tronco allungato con profilo superiore convesso.
Pelle bianco-rosea con abbondanti setole bianche e fini.
Orecchie pendenti in avanti. Nella conformazione ricorda la Spot, ma ha peso maggiore.
Gloucester Old Spot
#10
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Razza inglese selezionata intorno al 1913. L'obiettivo era quello di creare una razza intermedia tra la Large White e la Large Black, a mantello né tutto bianco, né tutto nero, con setole lunghe e dure. A tal fine è stata sottoposta a rigorosa e attenta selezione la vecchia razza pezzata o pomellata Gloucester, ottenendo così il tipo attuale.

Caratteristiche morfologiche
Maiale bianco con macchie nere tondeggianti, orecchie dirette in avanti ed in basso.
Presenza di almeno 14 capezzoli sani e ben disposti.
 
Rotbuntes Schwein
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Skills
Frenzy
Il Rotbuntes Schwein (Husumer Schwein) è una razza tedesca.
Sembra avere origini comuni all'Angeln.

Caratteristiche morfologiche
Maiale dal tipico mantello rosso con presenza di cinghiatura alle spalle.
Verre Maremmano
#12
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Skills